Blog / Guida per principianti / Prodotti personalizzati e copyright
Supponiamo che tu abbia appena ascoltato una canzone e che ti sia piaciuta così tanto da voler stampare subito una t-shirt con il testo. Inizi a preparare i tuoi file di stampa, ma poi ti assale un dubbio: sto infrangendo qualche legge? Quali normative è necessario seguire quando si tratta di prodotti personalizzati e copyright per non passare dei guai?
Riceviamo molte domande sulla proprietà intellettuale, in particolare sulla stampa di materiali protetti da copyright. Infatti, in Italia bisogna tener presente, oltre alle leggi sul copyright, anche le disposizioni in ambito dei diritti d’autore e dei marchi registrati. Per questo ti aiuterò a capire cosa puoi riprodurre sui tuoi prodotti print on demand senza infrangere le leggi sulla proprietà intellettuale, sia per uso personale sia per la vendita.
In particolare, spiegherò le normative in materia di copyright, diritto d’autore e marchio registrato, però occhio, c’è un importante fattore da tenere in conto. Se vendi anche all’estero, dovresti prendere in considerazione anche le giurisdizioni degli altri paesi.
Questo articolo non equivale a una consulenza legale. Per qualsiasi dubbio ti consigliamo di consultare un esperto in materia.
Il copyright (normalmente indicato dal simbolo della “C” cerchiata ©) è una legge posta a tutela delle opere dell’ingegno di carattere creativo, che siano esse appartenenti alla letteratura, alle arti figurative, alla musica, al teatro, alla cinematografia o all’architettura, qualunque sia il modo o la forma di espressione. Questo elenco è però esemplificativo in quanto può estendersi anche ad altri ambiti.
Il termine è di origine inglese e identifica il nostro diritto d’autore nei paesi del common law, ovvero anglo-americani. Si tratta, dunque, di un concetto proprio della cultura anglosassone che si è successivamente diffuso negli Stati uniti e differisce dal diritto d’autore per alcuni aspetti che vedremo di seguito.
Il copyright, letteralmente “diritto di copia”, si concentra di più sugli aspetti economici delle opere creative e regola la loro riproduzione per fini economici. È un diritto esclusivo di copia e protegge il creatore originale da eventuali copie non autorizzate del suo lavoro.
I diritti di un’opera sono detenuti solo ed esclusivamente dal proprio autore. Nessuno può riprodurre l’opera, a meno che l’autore non ceda tali diritti, come nel caso di un autore di un romanzo che cede i propri diritti alla casa editrice.
In Italia, la legge a cui si fa riferimento per il copyright è Legge 22 aprile 1941, n. 63 (Gazzetta Ufficiale del 16 luglio 1941, n. 166), nonché la legge sulla protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio.
Spesso il termine copyright viene usato come sinonimo di diritto d’autore, ma sebbene entrambe tutelino le opere dell’ingegno, la legge sul copyright tutela solo gli aspetti economici (detti anche diritti patrimoniali dell’autore), che rappresentano solo una parte del diritto d’autore.
A parte i diritti di utilizzazione economica, la legge sul diritto d’autore è ben più complessa in quanto conferisce all’autore esclusivo dell’opera anche i diritti morali.
Il primo comma dell’art. 20 della legge sopra menzionata stabilisce:
“Indipendentemente dai diritti esclusivi di utilizzazione economica dell’opera ed anche dopo la cessione dei diritti stessi, l’autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell’opera e di opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione od altra modificazione, ed a ogni atto a danno dell’opera stessa, che possano essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione”.
Il diritto d’autore permette quindi di rivendicare l’opera come propria e impedire che altri indebitamente se ne attribuiscano la paternità o possano modificarla pregiudicando la reputazione dell’autore. Il creatore dell’opera dispone in modo esclusivo delle sue opere, potendo decidere se e quando pubblicarle, di opporsi a eventuali modifiche e di autorizzarne l’utilizzazione.
In generale, il diritto d’autore protegge l’opera sin dalla sua nascita, non è quindi necessario presentare nessuna specifica domanda. Non è necessario dimostrare di essere il titolare dell’opera, come per esempio nel caso della creazione di marchio o un brevetto. Ciò nonostante è possibile certificare la data (per dimostrare che nessuno l’abbia concepita prima) e depositare la propria opera presso la SIAE.
Tirando le somme, nonostante nel linguaggio comune i termini siano pressoché intercambiabili, divergono per molteplici aspetti:
Anche qui, è necessario differenziare il diritto di utilizzazione economica e diritti morali.
I diritti di utilizzazione economica durano per tutta la vita dell’autore fino a 70 anni dopo la sua morte a beneficio degli eredi. Decorso questo periodo, le opere diventano di dominio pubblico.
I diritti morali sono invece inalienabili nel tempo. Come è scritto nel sito della SIAE “dopo la morte dell’autore possono essere rivendicati dal coniuge, dai discendenti e ascendenti. Qualora le finalità pubbliche lo esigano, la relativa azione può essere esercitata dal Presidente del Consiglio dei Ministri”.
La nostra legge sul diritto d’autore si applica a tutti gli autori italiani indipendentemente dal luogo in cui è stata pubblicata l’opera per la prima volta. Inoltre vale anche per autori stranieri domiciliati in Italia le cui opere sono state pubblicate in Italia.
Per quanto riguarda gli autori stranieri la legge sancisce di fare riferimento alle convenzioni internazionali, in particolare alla Convenzione di Berna del 1886. Questa convenzione sancisce la reciprocità della tutela del copyright tra tutti gli Stati aderenti. Per cui, tutti gli Stati appartenenti riconoscono come soggetto al diritto d’autore il lavoro dei cittadini degli altri Stati che hanno aderito alla convenzione.
Il marchio è un segno unico e distintivo con caratteristiche specifiche che devono renderlo diverso da quello di altre aziende. Ogni marchio deve essere depositato a livello nazionale tramite una domanda di registrazione presso un ente governativo preposto. Solo dopo una concessione può godere di determinati diritti e tutele nei confronti di terzi e, pertanto, considerarsi registrato.
I marchi registrati sono di solito contraddistinti dal simbolo ®, anche se la legge non impone il suo uso, però sì che ne vieta l’uso improprio. Per registrare un marchio, occorrerà rivolgersi all’Ufficio Brevetti e Marchi o presso una qualsiasi Camera di Commercio.
Il trademark è invece contraddistinto dal simbolo ™ che normalmente affianca tutti quei marchi per cui è stata richiesta la registrazione ma non l’hanno ancora ottenuta. È usato soprattutto nei paesi anglosassoni o negli Stati Uniti.
Arriviamo al dunque: cosa puoi stampare sui tuoi prodotti personalizzati senza infrangere le leggi sul copyright? In linea di massima, possiamo affermare che secondo la legislatura italiana dovresti sempre chiedere il permesso dell’autore, se non sei il titolare dell’opera.
Vediamo cosa puoi e non puoi fare quando si tratta di fotografie, opere d’arte, aforismi, citazioni, testi di canzoni.
Ci sono invece alcune immagini che per nessun motivo si possono stampare su magliette personalizzate o accessori, né riprodurre o diffondere. In questa lista nera rientrano:
Assicurati di seguire anche le Linee guida per i contenuti di Printful. Tieni presente che in qualsiasi momento Printful può rivedere e rimuovere contenuti che esprimono odio, sono illegali o che violano i diritti di proprietà intellettuale.
Un paragrafo a parte merita la raffigurazione di personaggi famosi, quindi attori, cantanti, politici, ecc. In questo caso interviene la legge sul diritto di immagine che vieta di usare immagini di persone note per fini commerciali senza il loro consenso.
In realtà, il diritto di immagine riguarda tutti noi, non solo le celebrità. È un diritto assoluto della persona che garantisce che la propria immagine non venga esposta, pubblicata o divulgata senza la propria autorizzazione.
Riassumendo, la stampa di immagini ritraenti personaggi famosi è lecita quando:
Quindi, è importante ricordare che anche in caso di personaggi famosi deceduti, bisogna comunque accertarsi che i diritti di immagine non appartengano a qualcun altro, come ad esempio a eredi, a una fondazione o una società commerciale. In questo caso, bisogna chiedere l’autorizzazione.
L’espressione pubblico dominio (o CC0) si riferisce alle opere creative che non sono soggette a copyright, quindi chiunque può utilizzarle come preferisce, attribuendo la fonte o l’autore dell’opera. È consentita la rivendita o l’utilizzo del materiale per creare versioni nuove o aggiornate senza dover ottenere permesso dai proprietari né compensarli economicamente. Quindi se hai ancora dei dubbi sulle immagini da utilizzare per i tuoi prodotti personalizzati e sul copyright, usa immagini o foto di stock completamente libere e gratuite.
Bisogna ricordare però che le foto di stock potrebbero non essere sempre gratuite se usate per scopi commerciali, anche se il sito web lo afferma. Questo perché chiunque può caricare qualsiasi contenuto su queste piattaforme. Infatti, non vi è alcuna prova che il legittimo proprietario dell’opera abbia autorizzato altri a caricare i propri contenuti e ad assegnare lo “stato di libero scambio” per queste immagini.
Rimane, quindi, di vitale importanza verificare se effettivamente queste immagini possono essere usate liberamente prima di pubblicarle per evitare potenziali ripercussioni legali.
Dopo tutte queste premesse, trovare immagini non protette da copyright per i tuoi prodotti personalizzati sembra un incubo, ma non ti scoraggiare! Se non hai un’immagine, un disegno o una fotografia scattata da te, ti basterà sapere come e dove cercarle.
Di seguito, troverai una serie di siti web che forniscono immagini senza copyright e scoprirai anche come funzionano le licenze Creative Commons.
Google mette a disposizione delle linee guida molto chiare per l’utilizzo delle immagini. Per cercare immagini e utilizzarle senza rischiare di incorrere in sanzioni, basta applicare correttamente i filtri.
Innanzitutto, vai su Google immagini, cerca l’immagine di tuo interesse e dopodiché clicca Strumenti in alto a destra, sotto la barra di ricerca. Clicca su Diritti di utilizzo e seleziona Licenze Creative Commons per filtrarle. Se vuoi saperne di più sulla licenza, basta cliccare sull’anteprima della foto e su Dettagli licenza giusto sotto l’immagine.
Su Google è dunque molto semplice trovare immagini di pubblico dominio, distribuite con le licenze Creative Commons o commerciali.
Se non sei soddisfatto da ciò che trovi su Google, puoi sempre consultare uno dei tanti siti web che forniscono immagini gratuite con licenza CC0.
Le licenze Creative Commons CC sono le licenze di diritto d’autore. Vengono utilizzate dai proprietari delle opere per concedere ad altri il diritto di usare, modificare o condividere la propria opera. Come sappiamo, tutte le opere creative sono protette dal diritto d’autore, ma è proprio grazie a queste licenze che possiamo utilizzarle, tutto sta nel capire come funzionano.
Per prima cosa, la normativa delle Creative Commons si avvale di 4 condizioni d’uso fondamentali. Ogni clausola è accompagnata da un simbolo grafico per facilitarne il riconoscimento.
Attribution |
Attribuzione: si può utilizzare l’opera a patto di indicare l’autore. |
Non Commercial |
Uso non commerciale: l’opera si può utilizzare, ma non per scopi di lucro. |
No Derivative Works |
Non opere derivate: l’opera non può essere usata per crearne una simile né modificata in nessun modo dall’utente. |
Share Alike |
Condividi allo stesso modo: l’opera può essere modificata ma può essere diffusa solo con una licenza identica all’originale. |
Dalla combinazione di queste 4 clausole, nascono le 6 licenze Creative Commons.
CC-BY: è possibile distribuire, modificare e creare opere derivate per fini commerciali, purché siano indicati l’autore dell’opera, la licenza utilizzata e le modifiche apportate.
CC-BY-ND: è consentito diffondere l’opera per uso commerciale, ma non si può modificare. Inoltre è obbligatorio menzionare l’autore e specificare la licenza utilizzata.
CC-BY-SA: si può distribuire, modificare e creare opere derivate dall’originale, anche per scopi commerciali, ma deve essere riconosciuta la paternità e deve essere specificata la licenza utilizzata così come le modifiche apportate. Alla nuova opera deve essere attribuita la stessa licenza dell’originale.
CC-BY-NC: permette di diffondere, modificare e creare opere derivate, ma non per fini commerciali a condizione che venga riconosciuta la paternità, fornita la licenza utilizzata e indicate le modifiche.
CC-BY-NC-SA: si può diffondere l’opera, modificare e creare opere derivate, ma non a scopi commerciali. Inoltre è obbligatorio menzionare l’autore, fornire la licenza utilizzata e specificare le modifiche. Alla nuova opera deve essere attribuita la stessa licenza.
CC-BY-NC-ND: l’opera non può essere utilizzata per scopi commerciali e può essere condivisa solo in originale e attribuendo la paternità dell’opera all’autore.
Da tutto ciò, abbiamo imparato che è sempre meglio essere prudenti quando si tratta di copyright. Rispetta le regole e per sicurezza, cita sempre la fonte da cui hai acquisito un’immagine.
Le sanzioni per chi viola le leggi sul diritto d’autore sono molto pesanti e sono perseguibili d’ufficio. Il tipo di sanzione varia dalla gravità dell’illecito, ma puoi rischiare una multa fino a 15.000 euro o una detenzione da 3 a 6 mesi. Quindi, in caso di dubbio, verifica sempre con il proprietario e se non è possibile, supponi che l’opera sia soggetta a copyright.
E tu, come ricerchi le immagini per personalizzare i tuoi prodotti? Dicci quali risorse e siti utilizzi e se hai altre domande, non esitare a lasciare un commento!
Alessandra Leone
Da sempre amante dei libri e del formato cartaceo, Alessandra ha successivamente sviluppato un forte interesse per il marketing e il mondo digitale. Con un background universitario in lingue, letterature e traduzione, attualmente coltiva la sua passione per la comunicazione e la linguistica dedicandosi alla creazione di contenuti web.
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